La SEU Tipica non ha ancora una cura farmacologica, ma la ricerca scientifica sta progredendo e già oggi ci fornisce una maggiore conoscenza dello sviluppo della malattia e la prospettiva di nuove terapie efficaci. Il laboratorio coordinato dal Prof. M. Brigotti al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche (DIMEC) dell’Università di Bologna, da due anni è impegnato a condurre test di laboratorio e analisi dei risultati raggiunti, attraverso un percorso di sperimentazione in vitro in grado di validare l’efficacia di un nuovo farmaco innovativo.
La SEU Tipica è causata da una “semplice” infezione intestinale. Semplice perché possono contrarla tutti, a qualsiasi età, in qualsiasi momento e senza avvisaglie se non quando ormai i sintomi si sono manifestati.
Le infezioni possono essere trasmesse attraverso la via alimentare, mediante il consumo di prodotti di derivazione bovina (latte crudo, derivati del latte crudo, carni crude), di prodotti vegetali contaminati, per contatto stretto con ruminanti infettati, ambienti contaminati o per trasmissione interumana attraverso la via oro-fecale.
La sindrome nella sua forma tipica ha sintomi che, in una primissima fase, potrebbero essere associati a quelli di una “normale” gastroenterite e quindi portare ad una diagnosi errata o tardiva. Gli effetti invece sono devastanti: danni ai vasi sanguigni, ostruzione dei vasi e formazione di trombi, anemizzazione. Gli organi coinvolti sono vitali ed estremamente delicati, come reni, cervello, fegato, cuore e intestino. I reni in particolare sono fra i primi e i maggiormente lesionati.
Le statistiche dimostrano che nel 98% dei casi la SEU Tipica colpisce i giovani e in particolare i bambini al di sotto dei 3 anni.
Prof. Maurizio Brigotti
“Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche (DIMEC) Università di Bologna”